Solennità di San Lorenzo. L’Arcivescovo: “La fede è fonte di libertà”

Sabato 10 agosto, nella solennità di San Lorenzo, cui la Chiesa Cattedrale è dedicata, il Cardinale Arcivescovo ha presieduto la Santa Messa Pontificale.
Nell’omelia, commentando il passo del Vangelo del giorno  “Chi ama la propria vita la perde, e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”, ha sottolineato come San Lorenzo abbia creduto a queste parole, le abbia fatte sue non solo nella prova suprema del martirio, ma in ogni circostanza: “ i grandi momenti della vita – ha detto –  si preparano con i piccoli momenti di ogni giorno. Egli ha creduto a queste parole che rovesciano il modo di pensare, la logica del buon senso comune, che capovolgono il mondo. La fede, infatti, non è una  coreografia a piacimento, un ritocco buonista del pensare, un galateo di gentili maniere. Pensare così, è un tradimento mascherato di equilibrio e di sobrietà. Nessuno può essere certo di sé davanti alla prova del martirio”.
“Anche noi – ha proseguito l’Arcivescovo – come il diacono Lorenzo, siamo chiamati a partecipare alla vita pubblica e a rispondere alle questioni dei tempi. A volte incontriamo incomprensione, indisponibilità, arroganza, ma abbiamo la responsabilità di essere nel mondo e di servirlo con amore”.
Se avremo fede nell’eternità, allora tutto, gioie e dolori, speranze e delusioni, davanti all’eternità si riveleranno troppo poco per il piccolo cuore umano che è fatto per l’infinito. “Tutto ha valore – ha concluso – ma dev’essere vissuto nella sua verità: per questo la fede parla dei beni terreni sempre in rapporto con i beni eterni. Ecco perché dobbiamo restituire a Dio il primato: Lui non ne ha bisogno, ma noi sì per poter vivere nella verità. Per questo Lorenzo è un uomo libero, e per questo il mondo è infastidito: intuisce che la fede è fonte di libertà. Ma è proprio vivendo in questa libertà che i discepoli di Gesù amano e servono il mondo di ieri e di oggi”.
 
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