“Magnificat anima mea Domino”
Omelia pronunciata in Cattedrale nella S. Messa per i 25 anni di Episcopato
07-02-2023

Il tema “Europa e San Tommaso” è di ampio respiro e di estrema attualità: mi riferisco non solo al grave, complesso e complicato conflitto in atto, ma altresì alla situazione culturale che vuole invadere l’anima dei singoli e dei popoli, con ricadute sociali sempre più evidenti. L’Europa, infatti, non è innanzitutto una geografia ma un’anima, cioè un patrimonio di cultura, ideali, valori. E’ un ideale e una continua aspirazione, cioè un compito.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica è come un cammino a piccoli passi nel mistero di Cristo. E’ una bellezza senza confini, che non solo la fede, ma anche la ragione possono cogliere.
Non è un desiderio di archivistica, né tanto meno di auto memoria, ma unicamente la risposta ad una gentile insistenza da parte innanzitutto di Confratelli nell’ Episcopato e nel Sacerdozio, per cui ho ritenuto un mio dovere corrispondere alla loro benevola attenzione, anche nello spirito di quel camminare insieme che si esprime in modi diversi nella Chiesa, Madre e Maestra.
Costruire una chiesa è molto di più che costruire un edificio: significa che, prima della chiesa di pietre, vi è già la chiesa di pietre vive che sono i credenti. La comunità cristiana non è una raccolta di senza meta, ma una famiglia, e quindi sente il bisogno della casa. La casa di Dio è ovunque, è l’infinito, ma Egli ha voluto legarsi un modo particolare a dei luoghi – gli edifici sacri – perché – come nel deserto al tempo di Israele, gli uomini potessero vedere e toccare la presenza di Dio. Ecco la chiesa dove si celebrano i divini misteri, la comunità si raccoglie in preghiera, insieme si ascolta la Parola di Dio, e dove, nella settimana, si viene per una visita al Santissimo Sacramento nel tabernacolo.
È bello poter celebrare questa solenne Liturgia nella quale i vostri ragazzi riceveranno la Santa Cresima. E’ un dono per loro, per le loro famiglie, per l’intera Comunità. Un dono perché la loro scelta è di esempio a noi adulti, stimolo per essere fieri della fede che abbiamo ricevuto.
Ringrazio il Parroco, Don Gianmarco Vitali, per il fraterno invito e, con lui, i collaboratori e tutta la comunità di Roncola di Treviolo: il motivo principale di questo evento sono i cento anni dalla costruzione di questo tempio, casa di Dio e quindi nostra casa, dove i fatti decisivi della vita sono consacrati e diventano offerta gradita al Signore.
La festa patronale è sempre un momento di famiglia, poiché si ricorda chi ci ha donato la fede e si prega perché la renda più forte e coraggiosa. Egli ha portato la luce in questa terra e diventò Vescovo di questa antica e veneranda Diocesi nel V secolo. Ricordare questa lunga, millenaria storia, ci rende riconoscenti, ci fa pensare al tesoro ricevuto, ci incoraggia a custodire integro questo patrimonio, e ci invita a condividerlo con gli altri. La Liturgia ci illumina e ci guida affinché questa ricorrenza diventi ricca di frutti spirituali.
Sono lieto di condividere con voi il duplice anniversario della consacrazione delle vostre chiese: i 180 anni della nuova parrocchiale di San Giovanni Battista, e i 500 anni della antica di Santa Maria Assunta in Castello. Due eventi che, pur distanziati da secoli, sono una stessa grazia: la creazione di un luogo sacro, dedicato al culto di Dio che non è lontano da noi, ma è vicino: è con noi. Un luogo dove si manifesta in modo particolare la “gloria di Dio” come ricorda la Liturgia.