Come valutare le condizioni di vita dei nostri concittadini e il benessere delle comunità che popolano il nostro territorio, con le loro diverse e preziose originalità?
Il punto privilegiato per osservare questa realtà è la vita delle persone che vivono in situazioni di disagio o di grave povertà; la statura morale di una comunità infatti si misura nel rimanere unita rispettando e accompagnando il passo dei più piccoli e fragili.
Nelle nostre vite abbiamo momenti più ‘scuri’ e difficili, per questo è davvero bello oggi dirci e ridirci l’augurio che la liturgia bizantina si fa quando si fanno gli auguri di Pasqua, e cioè «Cristo è risorto» e l’altra persona risponde «è veramente risorto». Questo è l’augurio che ci facciamo oggi, al di là dell’espressione “buona Pasqua” che fa parte della nostra cultura; il senso profondo della Pasqua è questo: dirci reciprocamente: «Cristo è risorto, Cristo è veramente risorto».
Il Signore è risorto, il Signore veramente risorto. Questo è il bellissimo annuncio che come cristiani noi facciamo in questa veglia. È davvero bello dircelo. Il signore risorto è veramente risorto e l’augurio che fanno le chiese sorelle nella liturgia bizantina, ovvero questo bellissimo saluto di buona Pasqua, signore, rende proprio l’idea che il signore è risorto.
Abbiamo sentito il racconto evangelico della passione di Gesù dove non emerge chiaramente il timbro eroico della sopportazione del dolore, emerge piuttosto l’accettazione dell’ignominia, anche la più estrema. E questo modo di vivere di Gesù ci parla chiaramente, mette in tutto il suo splendore, l’amore con il quale Gesù ci ha amato perché nell’ignominia, custodire l’amore, significa aver ceduto in modo così radicale i propri diritti da far vedere l’unica cosa che muove il cuore di Gesù. A Gesù interessa l’intimità con il Padre e la solidarietà con i fratelli, è questo che gli interessa, e cede in modo radicale i propri diritti.
Abbiamo ascoltato nel Vangelo di Giovanni la reazione di Pietro a Gesù che vuole lavare i piedi, «Signore, tu lavi i piedi a me?» Ed è la ribellione che già ben conosciamo quando di fronte alla prima predizione della passione di Gesù, Pietro si ribella, si ribella ancora una volta e anche stasera l’abbiamo sentito. È la ribellione che comporta un po’ il cammino di accettazione dello scandalo della Croce.
“Cari confratelli, grazie per tutto il bene che fate nelle nostre comunità, grazie per la dedizione e il servizio che spesso mi sorprende e mi commuove, grazie per i valori evangelici di tante vite sacerdotali, nascoste, umili, oggi si direbbe di basso profilo, in senso molto positivo che sono una grande risorsa e conforto del nostro presbiterio. Il Signore saprà ricompensarvi di tutto il bene che fate alla nostra Chiesa.
Care sorelle e fratelli. Non solo voi che siete qui ma in tutti i quartieri di Genova, e nelle valli dell’entroterra. Vorrei chiedere a ciascuno di voi: come stai? Cosa provi in questo periodo della tua vita? Di cosa sei preoccupato, e cosa desideri? Cosa ti dà la spinta per andare avanti? Quali persone senti vicine?
La mia prima preoccupazione, infatti, è che come cristiani sappiamo generare comunità aperte, inclusive, con uno stile di prossimità e di attenzione verso chi abbiamo intorno. Che siamo persone di relazione, che non aspettiamo che siano gli altri ad avvicinarsi, ma che usciamo curiosi verso altri ambienti, dove stringere nuove relazioni, scoprire nuove alleanze feconde. Ogni volta che facciamo questo, incarniamo la Buona Notizia nell’umanità di oggi.
Il tempo che passa da un evento che tanto dolore ha provocato può attenuare l’interesse dei mezzi di comunicazione e può far passare altre notizie in primo piano, ma non può circoscrivere il dramma del 14 agosto di quattro anni fa in una pagina di un libro di storia.
Mercoledì 10 agosto 2022, nella giornata dedicata alla memoria di San Lorenzo Diacono e Martire, l’Arcivescovo ha presieduto la S. Messa Pontificale in Cattedrale.
Domenica 19 giugno l’Arcivescovo ha guidato la Processione cittadina del Corpus Domini.
Domenica 10 aprile l’Arcivescovo ha presieduto in Cattedrale la S. Messa della domenica delle Palme preceduta, come tradizione, dalla benedizione dei rami di ulivo all’interno di San Lorenzo nell’altare di San Giovanni Battista.
Ci sono momenti nella vita degli uomini in cui la luce sembra spegnersi, il buio si fa spazio e l’orizzonte della speranza si restringe. Accade quando perdiamo una persona amata, quando soffriamo per una malattia, quando una relazione importante finisce nel conflitto e nel rancore. Sono i momenti in cui l’unica espressione che può corrispondere a quello che proviamo è il pianto.
Il video dell’omelia che l’Arcivescovo ha pronunciato in Cattedrale mercoledì 2 marzo 2022 nella S. Messa del Mercoledì delle Ceneri
In occasione del convegno “Benedetto XV e il suo tempo”, organizzato dall’Università di Genova nel centenario della morte del Pontefice genovese, Mons. Marco Tasca ha aperto i lavori, tratteggiandone un profilo biografico.
Nella Solennità dell’Epifania Mons. Marco Tasca ha presieduto la S. Messa in San Lorenzo, concelebrata da Mons. Marco Doldi, Vicario Generale, con il Capitolo dei Canonici della Cattedrale.
Cari fratelli e sorelle,
parlo a voi che per i motivi più disparati, nei modi più diversi, vivete e incarnate la città di Genova oggi. A chi di voi si sente parte di questa chiesa, o di altre comunità cristiane, o ancora di altre fedi, e a chi si sente lontano da ogni fede.
Ritiro spirituale di Avvento per il Clero, meditazione di Mons. Marco Tasca su “Gesù che ascolta. Risonanze evangeliche”
Giovedì 2 dicembre in Cattedrale l’Arcivescovo ha presieduto la S. Messa in onore del Beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina.
Anche la Diocesi di Genova ha iniziato, sabato 16 e domenica 17 ottobre, il cammino sinodale, in adesione con il percorso proposto da Papa Francesco “Per una Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e missione”.
Domenica 19 settembre Mons. Marco Tasca ha celebrato in San Lorenzo la S. Messa in suffragio del Servo di Dio Aldo Gastaldi, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita.