Contribuire, ascoltare, tessere, proporre e decidere. Come? Accompagnando la nascita di processi.
La sintesi di quanto è stato seminato alla cinquantesima Settimana sociale dei Cattolici in Italia di Trieste l’ha proposta nell’assemblea conclusiva di delegate e delegati padre Giacomo Costa, membro del Comitato scientifico e organizzatore, insieme alla vicepresidente del Comitato, Elena Granata, che ha invitato a non chiudere tutto ciò che si è aperto in queste giornate intensissime, allontanando la tentazione allo scoraggiamento e ad un entusiasmo di breve respiro. Le giornate di lavoro degli oltre mille delegati e delegate provenienti da diocesi, movimenti e associazioni si sono articolate in sei ore quotidiane di ascolto reciproco e condivisione di sfide, risonanze e proposte in oltre cinquanta gruppi di lavoro, suddivisi per ambiti tematici: Ambiente, agricoltura e territorio; Convivenza, cittadinanza, stili di vita; Cultura e informazione; Giovani, educazione, formazione; Lavoro, impresa, innovazione; Pace, diritti, legalità; Welfare e inclusione sociale. Un processo di elaborazione di proposte sulla scorta delle lezioni sulla democrazia e sulla partecipazione che hanno introdotto ciascuna giornata.
Con l’auspicio di generare sul territorio un’onda lunga di partecipazione diffusa, tanto a livello sociale quanto a livello politico, perché il seme della riflessione porti frutti di bene per le comunità. A cominciare dai territori più piccoli e periferici. Quelli che soffrono le sfide che Genova conosce bene: il progressivo invecchiamento di una popolazione numericamente in decrescita, la precarizzazione del mercato del lavoro, un processo di inclusione sociale delle persone di origine straniera frammentato e l’aumento, in numero assoluti, delle famiglie in condizioni di povertà che chiedono sostegno per poter vivere con dignità.
A Genova riporteranno la loro esperienza i delegati della Diocesi che hanno preso parte alla Settimana sociale accompagnati da don Massimiliano Moretti.
L’articolo integrale qui