Mons. Tasca all’incontro conclusivo del secondo anno di cammino sinodale: «Lasciamoci guidare dallo Spirito»

Trovandoci qui per l’evento di chiusura del secondo anno del Cammino sinodale la prima cosa che mi viene in mente è che lo Spirito guida la nostra chiesa. Questo per me è un elemento che dimentichiamo troppo spesso. Lo Spirito guida la nostra chiesa e questo ci basta. Siamo sicuri che il Signore ci sta guidando, con il Santo Padre.
Ci basta! È vero: abbiamo le fatiche, abbiamo le difficoltà, ma un elemento che io ho toccato in questi anni incontrando le persone che stanno vivendo il Cammino sinodale, è che chi si è buttato dentro è contento, è felice, sente che ne vale la pena. Allora da questo cammino, dalla mattinata di oggi, emergono queste due certezze: la prima, Spirito Santo ci sei e ci guidi; la seconda, è solo buttandosi in una cosa che la si può gustare. Chi sta alle porte e si lamenta non riuscirà a farlo. Solo chi si butta, chi ci mette la faccia, le energie, il tempo, gusterà le cose. E questo l’ho toccato con mano visitando le nostre comunità cristiane. È vero: non è tutto chiaro, lo dice il Papa, lo riconosciamo anche noi qui. Ma nel cammino non è importante chiedersi sempre con ansia quale sarà il prossimo passo ma vivere il cammino in sé, camminare. Camminiamo!
Come già lo scorso anno nell’evento di chiusura, abbiamo scelto una canzone per trarne alcune riflessioni. Lo scorso anno erano due testi di Franco Battiato, oggi abbiamo preso a prestito i versi di “C’è Tempo” di Ivano Fossati, nostro concittadino che ringrazio. “Dicono che c’è un tempo per seminare / e uno più lungo per aspettare / io dico che c’era un tempo sognato / che bisognava sognare”. A me piace moltissimo questo. Sognando, abbiamo sempre la tentazione di aspettare che arrivi qualcosa, ma così facendo non viviamo il sogno e la sua bellezza. Sogna! Continua a sognare, ne vale la pena! E poi: “C’è un tempo bellissimo tutto sudato”. Anche questo è vero e va vissuto: il sogno di questo nostro cammino comporta fatica, certo! Ci costa, ci troviamo insieme da posizioni magari non concordi, va bene! Non è un problema, non è un problema. E infine: “C’è un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente, mano alla mano”. Il Sinodo ci sta facendo riscoprire la bellezza del camminare insieme che forse avevamo perso, immersi nelle nebbie del camminare da soli.
Vorrei poi aggiungere un pensiero sul tema dei giovani, che è uno dei tre cantieri sinodali diocesani. Vorrei sottolineare in particolare un aspetto di cui si parla troppo poco: la situazione davvero difficile di molti nostri ragazzi, molti adolescenti. Un recente incontro all’Ospedale Gaslini mi ha posto di fronte al numero sempre più crescente di nostri adolescenti che necessitano di un ricovero psichiatrico. Certamente c’è stato il Covid, c’è stato l’isolamento, il distanziamento sociale, la Dad, ma la constatazione più importante che emerge dalle ricerche è che questi nostri ragazzi cercano adulti credibili. Questo è un dato che esce fortissimo anche dal Cammino e dai lavori di questa nostra mattinata insieme. I ragazzi cercano adulti che hanno un senso nella vita, che sono contenti di vivere, che sono appassionati della vita, anche in mezzo ai casotti che fanno parte della vita… Quindi il messaggio è questo e vorrei che fosse condiviso il più possibile: Signore dacci la forza e la grazia di essere testimoni credibili, non santi subito, non perfetti, ma adulti che hanno un senso, che sanno perché sono qui su questa terra. Perché vivo? Perché muoio? Siamo capaci di dare risposte a queste domande? Siamo capaci di trasmettere un senso non tanto con le parole ma con la vita stessa? Ricordo ciò che diceva San Francesco di Assisi: “Annunciamo sempre il Vangelo. Se serve, anche con le parole”.

Mons. Marco Tasca

Arcivescovo

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