Sono 26 gli operatori pastorali cristiani uccisi nel 2014. I loro nomi sono stati pronunciati uno ad uno nella chiesa di San Gottardo in occasione della Veglia dei martiri presieduta dall'Arcivescovo lo scorso venerdì 20 marzo.
La veglia di quest'anno si è snodata lungo le drammatiche testimonianze dei cristiani in fuga dal Califfato islamico, testimonianze tragiche, che hanno svelato ancora di più le atrocità compiute dagli uomini del terrore che nei loro rastrellamenti hanno imprigionato e trucidato migliaia di persone.
La lettura della lettera di Papa Francesco ai cristiani di Ebril ha ricordato la violenza efferata del Califfato contro cristiani e yazidi, cacciati dalle loro case, messi in fuga mentre luoghi sacri, simboli religiosi e patrimonio culturale venivano devastati.
“In qualità di capi religiosi – aveva scritto il Papa – abbiamo l'obbligo di denunciare tutte le violazioni della dignità e dei diritti umani”.
L'Arcivescovo ha voluto esprimere il suo grazie ai missionari nel mondo, ai fratelli martiri e alle donne del Vangelo, che hanno saputo testimoniare la Risurrezione di Cristo.