Il Cardinale Bagnasco ai 30mila rover e scolte alla Route Nazionale: “Abbiate il coraggio di essere liberi, di amare e di essere veri cristiani”

Si è conclusa domenica 10 agosto la Route Nazionale dei Clan dell’Agesci che ha coinvolto all’interno del Parco di S. Rossore (Pisa) oltre 30.000 scout.

Il Cardinale Angelo Bagnasco ha presieduto  la S. Messa  di chiusura. Con lui hanno concelebrato l’Arcivescovo di Pisa, Monsignor Giovanni Paolo Benotto, quello di Lucca, Monsignor Italo Castellani, il parroco di Barbaricina e San Rossore don Claudio Bullo e numerosi sacerdoti assistenti dei rover e scolte.

Dalla Liguria oltre 1.200 i partecipanti, accompagnati da molti sacerdoti.

Rover e scolte, come previsto, hanno consegnato al presidente della Cei e al presidente del consiglio, Matteo Renzi, la Carta del coraggio, elaborata nei mesi di avvicinamento a San Rossore e poi nei cinque giorni della manifestazione: un documento programmatico su come affrontare il presente e il futuro nel nome della solidarietà, dell’amore e naturalmente del ‘coraggio’, filo conduttore della Route 2014.

«Per me, cari amici, venire tra voi è come tornare a casa» ha detto nell’omelia il presidente dei vescovi italiani. «Siamo tutti segnati dalla strada, esperienza che riassume le stagioni di vita».

L'Arcivescovo di Genova ha sottolineato l'importante percorso educativo –  fatto di adorazione, catechesi, riconciliazione – svolto dai Clan in preparazione alla route nazionale, evento significativo del roverismo.

Rifacendosi al tema scelto per la Route, “Strade di coraggio, diritti verso il futuro”, il Cardinale Bagnasco ha osservato che il coraggio «è il contrario del conformismo, dove è comodo nascondersi per non essere disturbati».

Ma la strada che gli scout compiono fate non dice questo! “Vi parla di cime e pianure, di monti e laghi, di orizzonti ampi, di servizio e fatica, di fraternità sul campo… in una parola, vi parla di nobiltà e bellezza. E tutto questo non chiede forse “coraggio”?”

«Gesù ha usato la parola coraggio per spronare la sua squadriglia apostolica» in tre direzioni: il coraggio di essere liberi, di amare, di essere cristiani.

Infine: «cari rovers e scolte, grazie perché ci siete: vi porto anche la gratitudine e la stima dei vescovi italiani. Grazie a voi e ai vostri, ai nostri cari sacerdoti. Come sapete, il decennio che stiamo vivendo è dedicato alla missione educativa: educare vuol dire generare vita e futuro. E voi sapete che educare altri ci fa crescere. Contiamo su di voi».

Al termine della S. Messa una gradita sorpresa per i rover e le scolte presenti a San Rossore: la telefonata di Papa Francesco.

Giovani, «non andate in pensione, camminate con coraggio», ha detto il Pontefice. «Il mondo ha bisogno di giovani che abbiano un orizzonte», che camminino «su questa strada di coraggio» «e ricordatevi, un giovane non deve andare in pensione mai, deve andare con coraggio avanti».

 

Leggi il testo integrale dell’Omelia del Cardinale Angelo Bagnasco