Il Card. Bagnasco al pellegrinaggio del mondo del lavoro: “Genova sia unita e coraggiosa”

In occasione del tradizionale pellegrinaggio del mondo del lavoro al Santuario della Madonna della Guardia, che si è svolto domenica 16 Giugno ed a cui hanno partecipato numerose Autorità civili e militari fra cui Marco Bucci Sindaco di Genova ed una nutrita rappresentanza del mondo imprenditoriale genovese, Alberto Rigo presidente FOCL nel suo saluto ha ricordato ancora una volta come siano necessari più fatti e meno parole per aiutare la nostra città ad uscire dalla crisi economica e come sia importante invocare la protezione della Vergine Maria, regina della città,  affinchè si possano mettere le basi per costruire una società in cui sia prioritario il bene della popolazione, in particolare delle fasce più deboli e fragili, ed infine ha voluto rivolgere un commiato a tutti i presenti ricordando che quello di quest’anno è il suo ultimo pellegrinaggio da presidente FOCL.

Monsignor Luigi Molinari, Vicario Episcopale per il Mondo del lavoro, nel ricordare l’origine di questo pellegrinaggio ha sottolineato come la presenza al Santuario della Guardia rappresenti un segnale dell’accoglienza ed attenzione che la Chiesa genovese dedica alla città ed al mondo del lavoro e la ricerca nella Vergine Maria della forza ed ispirazione per affrontare le sfide che vedono coinvolta Genova, rese ancora più difficili dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi,che impongono interventi nel campo delle infrastrutture in tempi rapidi per la cui realizzazione  è necessaria una grande coesione propositiva da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Durante la celebrazione della Santa Messa il Cardinale Angelo Bagnasco nella sua omelia ha ricordato, ancora una volta, l’importanza per l’uomo e per la sua dignità di avere un lavoro stabile che si possa svolgere nel rispetto della persona e che possa garantire una vita decorosa tornando con il pensiero ai momenti successivi al crollo del Ponte Morandi ,circa un anno fa, in cui con il cuore pesante subito dopo la tragedia era emersa forte la voglia di stringersi insieme , di dimenticare divisioni e personalismi, per andare avanti uniti aiutandosi spiritualmente gli uni con gli altri e come questa occasione di grande coesione, nata da un avvenimento così grave, sia un’opportunità  da non perdere per costruire insieme un futuro più sereno in una città bellissima, di cui molto spesso non riusciamo neppure ad apprezzare fino in fondo la bellezza, con un cuore grande ma forse troppo schiva che deve riuscire a mettere in campo tutte le sue forze propositive per rendere concreti quei progetti infrastrutturali ormai indispensabili per permettere al tessuto economico della città di collegarsi rapidamente con il mondo esterno e mettere le basi per una duratura e stabile ripresa sia delle grandi aziende che delle piccole e medie imprese che rappresentano ancora oggi con la loro forza, tenacia e dedizione al lavoro una grande opportunità di sviluppo.

Leggi il testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo

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