Inizia nella Diocesi di Genova, nel prossimo Anno Pastorale, il percorso formativo per la nuova figura del Catechista Animatore di comunità, voluta da Papa Francesco con il Motu Proprio “Antiquum Ministerium” del 10 maggio 2021.
L’Arcivescovo nella sua Lettera Pastorale “Evangelizzazione, Sinodalità e Fraternità di parrocchie”, recependo anche le indicazioni del Cammino sinodale emerse in Diocesi, evidenzia l’opportunità di istituire la figura del Catechista-Animatore di Comunità Parrocchiale, prevedendo anche la possibilità che sia referente di piccole comunità, soprattutto, laddove manchi la presenza stabile del presbitero.
Tutto in una dinamica di “corresponsabilità” fra sacerdoti e laici battezzati, per la cura e la crescita delle comunità.
Il percorso formativo proposto dalla Diocesi nasce dunque in questo contesto, con l’obiettivo di preparare i candidati a svolgere questo mandato.
Su queste premesse, nel corso degli incontri zonali di inizio anno è stata presentata una bozza di progetto ed è stato chiesto ai Vicari e ai parroci di provare a individuare i candidati per intraprendere questo percorso di formazione, una vera e propria “scuola” che trae ispirazione dalla Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”.
Nel corso di quest’anno una Commissione formata da sacerdoti e laici di diversi ambiti diocesani si è riunita per mettere a punto il percorso formativo, il calendario degli incontri e i possibili relatori.
Proprio in questi giorni si sono conclusi i colloqui individuali con i 23 candidati a diventare animatori di comunità, provenienti da 13 vicariati, per presentare loro il percorso formativo e raccogliere le loro domande e aspettative.
A partire dal prossimo mese di ottobre, dunque, i candidati cominceranno la “scuola”, che è stata strutturata in 4 ambiti: “Vita nello Spirito”, “Annuncio della fede secondo Evangelii Gaudium”, “Gestione-organizzazione”, “Relazioni”.
Alla base delle riflessioni dei primi due ambiti ci saranno gli “Atti degli Apostoli”.
Il percorso prevede 8 incontri con cadenza mensile, che si svolgeranno in Seminario, ciascuno con questo schema di base: il venerdì sera, dalle 17.30 alle 22.30, con la Lectio, l’intervento di un relatore, le condivisioni e risonanze dei partecipanti; il sabato dalle 9 alle 13 con le attività laboratoriali di gruppo, finalizzate alla progettazione di processi pastorali e alla valorizzazione delle relazioni.
Il primo appuntamento – il cosiddetto “incontro zero” – è già programmato per il prossimo 3 ottobre: in questa occasione l’Arcivescovo incontrerà i partecipanti al percorso, che sigleranno il “patto formativo” con il proprio parroco e la Scuola.
La conclusione del cammino è fissata per il 6 giugno 2026 al Santuario della Guardia.
Inizia quindi un percorso che non riguarda solamente i 23 partecipanti e le parrocchie che li hanno inviati, ma che coinvolge tutta la Diocesi, che sarà chiamata al sostegno con una preghiera particolare.
I colloqui motivazionali che i candidati al corso hanno avuto con la commissione per la formazione della nostra diocesi sono appena terminati.
Incominciamo, così, a conoscerli: sono otto uomini e sedici donne, comprese tre coppie di sposi, con una età media di 56 anni, così suddivisi per fasce di età: 1 tra 30 e 40 anni, 6 tra 41 e 50 anni, 8 tra 51 e 60 anni e 9 oltre i 60 anni.
I candidati sono stati presentati dai parroci di 13 dei 22 vicariati della diocesi.
Sette partecipanti fanno parte di realtà che stanno già sperimentando la fraternità di parrocchie, proposta nella lettera pastorale del nostro vescovo.
Tutti hanno già una esperienza di servizio alla vita parrocchiale, esercitato attualmente o in passato, in vari modi: 15 catechisti, 12 educatori, 5 sono impegnati nei corsi pre- matrimoniali.
Dei 24 candidati 10 fanno parte di consigli pastorali parrocchiali e 5 di consigli pastorali vicariali.
Molti di loro hanno partecipato al cammino sinodale e, in particolare, 7 sono referenti vicariali e 5 hanno svolto il ruolo di facilitatori nei “cinque sabati” di formazione diocesana appena conclusi.
Un dato molto importante è che 16 di loro sia nella vita lavorativa sia in ambito parrocchiale hanno esperienze di gestione e coordinamento di gruppi.
Il leitmotiv che ha caratterizzato i colloqui è stato che tutti sentono il cammino, che stanno per iniziare, come un servizio a cui sono stati chiamati, verso il quale nutrono grande curiosità e con la aspettativa di essere più formati non solo dal punto di vista spirituale ma, anche, nelle capacità relazionali.