In merito alla vertenza Ansaldo Energia può essere opportuna qualche serena riflessione. Il cappellano dell’azienda, come suo dovere e secondo lo stile dei cappellani del lavoro, è vicino ai lavoratori e al management di Ansaldo. È stato presente, in silenzio, a tutte le assemblee tenutesi in stabilimento. Le organizzazioni sindacali, nel corso delle assemblee, hanno manifestato apprezzamento e gratitudine per la presenza e per l’azione della Chiesa genovese.
I corpi sociali e nel caso specifico lo stabilimento Ansaldo Energia di Genova Campi, sedimentano nella loro memoria collettiva fatti avvenuti nel passato che hanno segnato il loro destino e tra questi la costante vicinanza della Chiesa. È triste e doloroso, specialmente in questo momento di grave difficoltà per le famiglie, dovuto all’aumento delle bollette e dei prezzi dei generi di prima necessità, ancora una volta vedere i lavoratori costretti a perdere giornate retribuite per difendere il posto di lavoro e sottoporre la città a disagi per le inevitabili manifestazioni di protesta.
Come si legge nel verbale della Prefettura relativo all’incontro tra FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, del 21 settembre scorso, il Prefetto riconosce l’interesse strategico a livello economico, lavorativo e storico per Genova della realtà industriale di Ansaldo. L’Ansaldo nel 1998 contava quasi trentamila dipendenti, operava con stabilimenti in vari regioni italiane, aveva commesse in tutto il mondo ma poi si aprì una grave crisi. Il sapere e il patrimonio professionale dell’Ansaldo era si altissimo profilo tanto è vero che dal suo “spacchettamento” sono nate note aziende: Esaote, ASG Superconductors, Hitachi Rail, ASI Nidec. Purtroppo il grande business di Ansaldo TeD, passato a Toshiba, è andato perduto. Per evitare il dissolvimento della Grande Ansaldo l’allora Arcivescovo di Genova Cardinal Tettamanzi, l’Arcivescovo di Milano Cardinal Martini, l’Arcivescovo di Firenze Cardinal Piovanelli e l’Arcivescovo di Napoli Cardinal Giordano inviarono, in data 17 marzo 1998, una lunga lettera, molto ben argomentata, sulla crisi dell’azienda al Presidente del Consiglio Professor Romano Prodi.
La lettera iniziava con queste parole: “In questa difficile temperie che vede dovunque il lavoro provato dalle turbolenze di un mercato che affronta per la prima volta le sfide della “globalizzazione”, è dovere di noi Pastori seguire con attenzione i tanti momenti decisionali che possono segnare, nel bene e nel male, il futuro occupazionale nel nostro Paese.”
Nel 2012 Ansaldo Energia rischiò di essere venduta a multinazionali straniere. Puntuale anche all’ora l’interessamento della Chiesa. In una lettera dell’estate del 2012, indirizzata dal Cardinal Bagnasco al Presidente del Consiglio, Professor Mario Monti, relativa al progetto di cessione di Ansaldo Energia da parte di Finmeccanica, si legge quanto segue: “Lo spirito con cui Le scrivo è quello emerso già nel nostro colloquio romano: da cittadino e da Pastore che, in ragione del proprio ministero, accoglie confidenze e preoccupazioni sulla situazione delle persone, delle famiglie, del mondo del lavoro. Come ho detto più volte anche in pubblico, noi Pastori siamo commossi e grati a tanti che, anche in questo modo, mostrano fiducia nella Chiesa che è accanto alla gente là dove vive e lavora.”
Il nostro Arcivescovo, Padre Marco Tasca, nel settembre 2020 ha visitato lo stabilimento Ansaldo di Campi, si è intrattenuto con i lavoratori e i manager, nel maggio 2021 vi ha celebrato la Santa Messa Pasquale. Ha avuto modo di conoscere la situazione dell’Ansaldo in modo diretto. In questi giorni è addolorato e preoccupato per la sorte dei lavoratori, per l’inevitabile clima di tensione che coinvolge l’intera Città. L’Arcivescovo, nelle sedi istituzionali e nelle modalità ritenute più efficaci ed opportune, sta operando per il superamento della crisi.
Mons. Luigi Molinari
Direttore ARMO