L’altare maggiore della Cattedrale di San Lorenzo in Genova, eseguito nel seicento su disegno di Domenico Piola, mostra al centro, la statua bronzea della Madonna Regina di Genova, opera di Giovanni Battista Bianco. Ormai da diversi anni, l’intera struttura presentava gravi problemi di tipo statico, dovuti alla particolare metodologia con cui fu concepita la parte basamentale della statua bronzea.
La statua della Madonna, del peso complessivo di circa 1700 chilogrammi, nel corso di 350 anni, ha lentamente ceduto, inclinandosi verso la parte posteriore destra modificando l’assetto strutturale dell’intero altare, compresi i marmi e la compagine muraria. Negli ultimi anni una puntellatura provvisoria ha impedito che tutto l’altare si schiantasse al suolo.
I lavori di restauro e consolidamento dell’altare sono iniziati il 13 di novembre del 2006.
Si è proceduto dapprima alle opere provvisionali inerenti la protezione dei pavimenti marmorei, degli stalli lignei del coro, alla realizzazione la recinzione collocata in fondo la navata di sinistra della Cattedrale, utilizzata per il restauro delle parti bronzee, oltre alla protezione dei due organi eseguita dai Vigili del Fuoco. Sono stati inoltre predisposti velari in stoffa per dividere nettamente il cantiere dai rimanenti spazi e consentire dignitosamente lo svolgimento della liturgia all’interno della Cattedrale. Un imponente ponteggio provvisorio, dotato di carro ponte sulla sommità, ha consentito lo smontaggio della statua bronzea, traslata per parti in fondo alla Cattedrale. Similmente sono stati successivamente smontati i marmi trasferiti nel laboratorio di restauro per il consolidamento e la pulitura. Pochi giorni prima del Natale 2006 era stata smontata la maggioranza del volume costituente l’intero altare; rimanevano da smontare la parte basamentale della statua bronzea ed il pilastro marmoreo che la sorreggeva in origine, oltre la mensa.
La parte muraria, eseguita in mattoni, si è presentata quasi completamente sgretolata. Si sono salvati poche decine di mattoni che hanno successivamente consentito l’analisi mensiocronologica degli stessi.
La ripresa dei lavori nei primi giorni del 2007 vede la fine delle operazioni di smontaggio e l’inizio degli scavi necessari per la nuova fondazione. Il giorno 12 gennaio viene alla luce la fondazione di un muro curvo, rivelatosi poi l’abside preantelamica della Cattedrale. Inizia quindi lo scavo archeologico da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria che dura sino al 5 di febbraio durante il quale vengono alla luce reperti di epoca romana risalenti al terzo – secondo secolo a.C.
Lo scavo archeologico ha altresì rivelato la vera causa del cedimento, ovvero il terreno di fondazione costituito da strati disomogenei, costituiti dal fondo di una fornace e da riempimenti successivi eseguiti con materiali differenziati e disaggregati tra loro.
I giorni successivi sono stati intrapresi i lavori di ricostruzione e consolidamento dell’intero altare maggiore, con la realizzazione del nuovo basamento, la ricostruzione della parte bassa della mensa con il ripristino dei marmi, nel frattempo restaurati, l’esecuzione del pilastro accessorio, la collocazione in opera della mensa marmorea sino alla ricollocazione dei marmi della parte sommitale e il collocamento sul nuovo pilastro della nube basamentale in bronzo della statua della Madonna.
L’altare è stato ricostruito con mattoni pieni forti che hanno costituito la parte centrale dell’altare, quella destinata a sorreggere la mensa. Sono state ripristinate le grappe metalliche che costituivano il legame originario tra pilastro e mensa e sono state sostituite e potenziate le catene interne all’altare.
Tutte le catene e le grappe nuove sono state realizzate in acciaio inox, collocate in opera attraverso l’antica tecnica dell’impiombatura. È stata altresì aggiunta una catena a sostegno dei due sbalzi laterali. I marmi perimetrali sono stati collocati secondo le originali posizioni dalle quali erano stati parzialmente rimossi dal movimento di crollo dell’altare e, assicurati alla muratura attraverso grappe metalliche.
Con la stessa tecnica sono stati poi rimessi in opera tutti i marmi dell’alzata.
La statua della Madonna, anch’essa disassata dal movimento di crollo, è ritornata nell’antica originaria posizione, come hanno testimoniato i precisi incastri con cui era stata pensata nel XVII secolo. Il basamento ferreo interno è stato rinforzato con piatti in acciaio inox. Tutte le saldature necessarie sono state eseguite da specialisti dell’Istituto Italiano di Saldatura, utilizzando le tecniche più avanzate di assemblaggio tra metalli diversi. Tale operazione si è resa necessaria a causa dell’ossidazione piuttosto diffusa della parte bassa dell’armatura della statua.
L’abside del VI secolo è stata lasciata a vista nella porzione centrale, attraverso una teca a pavimento, chiusa da cristallo pedonabile. Le pareti laterali sono state rivestite di ardesia a spacco, con incassate le luci che permettono la visone del resto archeologico. I lavori si sono conclusi pochi giorni prima di Pasqua 2007 in modo da consentire il regolare svolgimento della liturgia pasquale.
La presentazione del restauro si è svolta in Cattedrale il 12 ottobre 2007
Progetto di restauro e consolidamento : Arch. Gianni Bozzo, Ing. Andrea Buti, Ing. Giorgio Buldorini, Arch. Claudio Montagni
Direzione lavori: Arch. Claudio Montagni
Alta Sorveglianza: Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria: Arch. Gianni Bozzo, Arch. Silvana Balbi
Scavi archeologici diretti dalla Dott.ssa Piera Melli
Esecuzione scavi archeologici: Aran Progetti
Rilievi altare: Arch. Ida Chiappe.
Restauro marmi: Giovanni Arvigo
Restauro bronzi: Giovanni e Alessandro Morigi
Impresa Edile: Rinaldo Serra.
Un anno dopo, furono posti nella loro originaria collocazione ai lati della mensa dell’altare, i due Angeli scolpiti da Agnello Solaro su commissione del Senato della Repubblica, ma non furono mai pagati. Il Solaro decise quindi di ritirare i due manufatti e di depositarli nel suo laboratorio, dove furono visti dal Marchese Serra, che decise di acquistarli per il suo palazzo di Via delle Fontane. Per questa nuova collocazione furono in parte trasformati, e a seguito del passaggio di proprietà del palazzo all’Università di Genova, i due Angeli furono trasportati presso la sede della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, in via Balbi. Nel 2008, il Magnifico Rettore dell’Università Gaetano Bignardi decise di cedere gli Angeli, in comodato novantennale, alla Cattedrale di San Lorenzo, con il sostegno e l’approvazione del Direttore Regionale per Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, Maurizio Galletti, e del Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria, Giorgio Rossini.