
Il secondo anno di Formazione Diocesana per tutti parte novembre ma già si è messa in moto l’organizzazione e soprattutto lo spirito che la anima, “ciò che lo Spirito dice alla nostra chiesa di Genova”, come raccomanda senza sosta l’arcivescovo Marco Tasca.
Sabato 27 settembre, presso l’Istituto delle Immacolatine di Piazza Paolo da Novi e alla presenza dello stesso padre Marco, la formazione è ripartita dai facilitatori, donne e uomini che lo scorso anno pastorale hanno – appunto – facilitato la fase della conversazione nello Spirito attorno ai tavoli allestiti in ogni sede, a chiusura degli incontri.
Nella mattinata di lavori, circa 70 facilitatori sono stati coinvolti in una formazione attiva, sempre secondo il metodo della conversazione, seguita da specifiche figure di osservatori, per far emergere punti di forza, criticità e spazi di miglioramento in questo ruolo.
“E’ un servizio prezioso e rilevante per la comunità – commenta l’Equipe sinodale diocesana, che coordina la formazione – che i nostri facilitatori hanno assunto con immediata disponibilità ma anche con crescente consapevolezza della sua delicatezza. Lo stile sinodale richiede ai facilitatori di condurre senza imporsi, dare parola a tutti e portare il gruppo a sentirsi partecipe, ascoltato, non giudicato e soprattutto unito. La Conversazione nello Spirito, con i suoi tre giri di parola e di ascolto, ci aiuta a passare dal piano personale a quello comunitario e infine alla dimensione ecclesiale, in un allargamento progressivo in cui le persone sono chiamate a ascoltarsi come una comunità e a sentirsi parte della chiesa tutta. Ecco perché è importante formare i facilitatori, educarsi a ben svolgere questo ruolo”.
“In tale prospettiva – ha commentato padre Marco condividendo la mattinata di lavori – mi preme sempre sottolineare che, nel cammino che siamo facendo, non siamo chiamati a far prevalere la nostra opinione su quella degli altri ma a metterci insieme in ascolto di ciò che lo Spirito dice alla nostra chiesa di Genova. Capite come è importante il ruolo del facilitatore perché questo spazio di ascolto sia sempre aperto e sempre attento a ciascuno.”

VERSO LA TERZA ASSEMBLEA SINODALE ITALIANA
“Il Cammino sinodale non è concluso – ha ricordato infine l’arcivescovo – ci attende un periodo ancora lungo e opportuno, fino al 2030, per mettere in atto quello che lo Spirito ci chiede di fare. Una tappa fondamentale sarà a breve la terza Assemblea sinodale delle Chiese che sono in Italia, a Roma a fine ottobre, che raccoglierà in un documento finale i frutti dei singoli cammini diocesani. Il testo, una volta approvato dall’assemblea, sarà consegnato ai vescovi perché, a novembre, possano approvarlo e riconsegnarlo alle chiese. Sarà lo strumento su cui proseguire e rilanciare il nostro cammino come Chiesa sinodale e missionaria, in Italia e nella nostra diocesi. E’ un tempo di grande grazia, un dono che Dio ci fa. Viviamolo insieme, con consapevolezza e disponibilità fraterna“.