Si avvicina il primo appuntamento del secondo anno di Formazione diocesana per tutti. Ma su cosa sarà centrato il percorso di quest’anno? Il titolo generale che raccoglie i 5 sabati è “Gesù: Pace a voi”.
“La proposta di quest’anno – spiega don Gianfranco Calabrese, Vicario episcopale per l’annuncio del Vangelo e la missionarietà – nasce dall’incontro di Papa Leone con i Vescovi della Chiesa italiana, svoltosi il 17 giugno 2025. In quella occasione il Papa ha ricordato che ‘si tratta di porre Gesù Cristo al centro’, di ‘vivere una relazione personale con Lui’ e che ‘la relazione con Cristo ci chiama a sviluppare un’attenzione pastorale sul tema della pace’.
Per questo proponiamo un incontro con Gesù in cinque tappe per conoscerlo meglio, fare amicizia con Lui e scoprire la gioia nella nostra vita. In particolare, in ognuno dei cinque incontri guarderemo la persona di Gesù attraverso la lente speciale della pace: non come assenza di guerra, tolleranza reciproca o frutto di una negoziazione tra interessi di parte ma come dialogo fraterno (cfr. Gaudium et Spes, 24), con Dio, con gli altri, con noi stessi, con il creato e come capacità di affrontare le conflittualità con impegno, ascolto e benevolenza (cfr. Fratelli tutti, 244).
Questa pace è un dono di Gesù Risorto: viene da Lui, passa attraverso la croce ed è segno di una vita nuova. Quando una comunità cristiana vive nella pace, essa accoglie chi è lontano, guarisce le ferite della divisione e cammina insieme, come segno visibile già oggi del Regno di Dio.”
“Sempre nel discorso ai Vescovi italiani – aggiunge l’Équipe sinodale diocesana, che coordina la formazione – Papa Leone ha raccomandato di ‘coltivare la cultura del dialogo. È bello che tutte le realtà ecclesiali, parrocchie, associazioni e movimenti, siano spazi di ascolto intergenerazionale, di confronto con mondi diversi, di cura delle parole e delle relazioni. Perché solo dove c’è ascolto può nascere comunione e solo dove c’è comunione la verità diventa credibile. Vi incoraggio a continuare su questa strada!’
Anche a Genova continueremo, dunque, lo stile sinodale già intrapreso: sul contributo offerto dai relatori, proseguiremo ai nostri tavoli con il metodo della Conversazione nello Spirito un confronto sempre franco, libero, aperto, privo di giudizio, al fine di arrivare a una piccola sintesi e a un impegno che ci serva per la vita.”