Venerdì 9 maggio e mercoledì 14 maggio Mons. Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, ha presieduto due celebrazioni giubilari rispettivamente nelle Case Circondariali di Pontedecimo e di Marassi.
A testimonianza della vicinanza della Chiesa genovese al mondo del carcere, nella S. Messa “in Coena Domini” del Giovedì Santo l’Arcivescovo aveva consegnato alle due direzioni delle carceri genovesi il cero pasquale, affinchè quella luce arrivasse nelle due case detentive della città nel Giubileo “Pellegrini di speranza” .
All’inizio dell’Anno Santo, inoltre, Mons. Gero Marino, Vescovo di Savona-Noli e delegato della Conferenza Episcopale Ligure per la carità, aveva consegnato le “lampade della speranza” ai Cappellani degli Istituti Penitenziari Liguri, affinché la luce potesse giungere in ogni carcere della regione in occasione del Giubileo.
A Pontedecimo
Venerdì 9 maggio a Pontedecimo Mons. Marco Tasca ha presieduto una prima celebrazione giubilare nella Cappella di San Basilide con la Direzione, gli Agenti della Polizia Penitenziaria e i volontari. Accanto a lui era presente il Cappellano Mons. Giacomo Martino.
Al termine di questo primo momento, l’Arcivescovo ha incontrato le persone detenute nelle due sezioni maschile e femminile e ha vissuto con loro un momento di preghiera rivolgendo parole di speranza e di vicinanza. Ricordando Papa Francesco, Padre Tasca ha definito il carcere «un luogo di dolore, ma anche un luogo dove possono nascere storie di redenzione. Nessuno può cambiare il passato, ma tutti possono cambiare il futuro della propria vita».
A Marassi
Mercoledì 14 maggio a Marassi l’Arcivescovo ha presieduto un’analoga celebrazione giubilare accompagnato dal Cappellano don Paolo Gatti e da Padre Benjamin Shija.
Nella cappella della Casa circondariale l’Arcivescovo ha incontrato un gruppo di detenuti della 5a sezione in regime di alta sicurezza. Dopo un momento di preghiera Padre Tasca ha invitato i detenuti a non perdere la speranza e a sentire la vicinanza della Diocesi di Genova: «Anche voi – ha detto Padre Marco – siete parte della Chiesa che mi è stata affidata».
Dopo questo primo momento, Padre Marco ha incontrato, sempre nella Cappella, i detenuti delle sezioni comuni, con la Direzione, il personale e i volontari. «Il Carcere – ha detto l’Arcivescovo – è parte di una comunità più grande. La mia presenza qui oggi è un segno di affetto e vicinanza, e una presa in carico di tutte le persone che sono in questo luogo». «Il Carcere di Marassi è come una grande parrocchia – ha concluso – e tutti quelli che qui si trovano e operano fanno parte della Chiesa di Genova».